Edoardo Bove sta entrando piano piano nei cuori dei tifosi giallorossi. A suon di ottime prestazioni, sta iniziando ad aumentare sempre di più il suo minutaggio in campo. Giovane, talentuoso, pieno di grinta e figlio del settore giovanile giallorosso, Bove ha tutte le carte in regola per diventare un giocatore ancor più importante di quello che è al momento per José Mourinho. Il numero 52 della Roma ha parlato in esclusiva a StarCasinòSport, ecco le sue parole più importanti:
Cosa provi ogni volta che indossi la maglia della Roma?
“Difficile da descrivere, ma la sensazione è quasi sempre la stessa sin da quando sei piccolo. Quando cresci acquisti consapevolezza e ora capisco l’importanza e ancora di più l’emozione nel vestire questa maglia”.
Come hai conquistato Mourinho?
“Credo sia una questione di fare quello che l’allenatore chiede e fare la cosa più semplice, cosa mai banale. Il rapporto tra un giocatore e il suo allenatore si basa sulla fiducia, se un tecnico si fida di quello che gli puoi dare si crea un bellissimo rapporto. Credo sia la componente che mi permette di fare quello che Mourinho chiede”.
Il numero di maglia che hai sempre sognato di indossare? E quello che non sceglieresti mai?
“Ho sempre portato il numero 8 nel settore giovanile, mi piacerebbe molto vestirlo di nuovo. Anche il 5 mi piacerebbe. Non vestirei mai il 10, non per il tipo di pressione ma perché a Roma è sacro, è una religione. Non mi permetterei mai”.
Quale caratteristica ti accomuna a De Rossi? Quale dote vorresti rubargli?
“Per me è sempre stato un esempio. Abbiamo una grinta e una cattiveria in campo che ci accomuna, ma devo imparare da lui tantissime cose e continuerò a cercare di migliorare il più possibile. De Rossi mi piaceva tantissimo come giocatore”.
Il consiglio più importante che hai ricevuto in carriera? E chi te lo ha dato?
“Ne ho ricevuti tanti dagli allenatori. Il consiglio più grande è che fare una cosa semplice è sempre la cosa più difficile. Se uno prova a fare una giocata difficile ci può stare, ma fare tutto semplice con pochi tocchi è molto più difficile. Non vorrei rivelare il nome”.
FOTO: Twitter AS Roma
(Livio Coramusi)