Ora potresti essere allenato da De Rossi:
“De Rossi lo conosco da quando ero in Primavera, perché spesso mi allenavo con la prima squadra. L’ho sempre ammirato e abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto. Mi ricordo di tutti gli allenamenti con lui… mi auguro di riuscire a fare anche solo una piccola parte di quello che ha fatto lui in carriera. Era un vero leader, un capitano. Quando noi giovani ci allenavamo con la prima squadra, lui era sempre pronto a darci consigli e a guidarci, ci aiutava a essere integrati nel gruppo. In campo abbiamo un ruolo simile, può sicuramente aiutarmi molto”.

Il tuo futuro?
“Non ho ancora parlato con De Rossi del mio futuro. Se mi dovesse chiamare, ascolterò con piacere i suoi pensieri. Alla Roma è appena arrivato Ghisolfi, penso sia giusto dare loro il tempo necessario per valutare cosa fare. Ho un contratto con la Roma. Tornare alla Samp ovviamente mi piacerebbe. Lì ho un bel rapporto con tutti e mi sono trovato molto bene. Ora però è giusto dare il tempo necessario alla Roma per decidere, poi si vedrà. Trovare l’allenatore giusto e la squadra giusta è fondamentale, poi sta a noi giocatori dimostrare quanto valiamo. Non vedo l’ora di iniziare il ritiro e vedere cosa succederà. Tempo al tempo…”.

Che ricordo hai di Mourinho?
“Con Mourinho non ho giocato molto. O meglio, inizialmente giocavo abbastanza ma nella seconda parte di stagione meno. Abbiamo vinto la Conference League insieme. Lui è un allenatore con un grandissimo carisma e forse anche io potevo dare qualcosa in più. Però ero molto giovane. Oggi sarebbe diverso. Mentalmente mi sento molto cresciuto, sia come calciatore che come uomo. Due-tre anni fa ero un ragazzo”.

Perché nel calcio ancora avvengono episodi di razzismo? Cosa ne pensi?
“Perché succede? È una domanda veramente importante… Me lo chiedo anche io: ‘ma perché succedono ancora queste cose nel 2024?’. Sono senza parole… non voglio fare tanti commenti. Ma spero che le istituzioni competenti, come la FIFA e l’UEFA, riescano a intervenire nel modo giusto per risolvere questo problema, che dal mio punto di vista è di natura culturale”.

FOTO: Sito web Sampdoria