Ebrima Darboe, centrocampista di proprietà della Roma che ha giocato mesi in prestito alla Sampdoria, si è raccontato in un’intervista a Gianlucadimarzio.com. Il centrocampista ha parlato del suo percorso in giallorosso, della sua rinascita in blucerchiato e del suo futuro. Questo uno stralcio delle sue parole:
Nell’estate del 2022 ti sei infortunato al crociato e sei stato costretto a restare un anno fermo, quanto è stato difficile?
“L’infortunio è arrivato nel momento più importante della mia carriera. Quando mi sono infortunato c’era la possibilità di andare a fare esperienza in un’altra squadra in Francia. Nel frattempo, ho iniziato il ritiro con la Roma ma nella seconda amichevole mi sono infortunato. È stato molto difficile… devo ringraziare i miei compagni e soprattutto la mia famiglia, perché mi sono stati vicini in un momento molto duro e mi hanno dato tanta forza”.
Poi sei andato in prestito al LASK, cosa non ha funzionato lì?
“Il LASK si era interessato a me e sembrava la squadra giusta per ripartire. Però non è andata benissimo. Qualche infortunio mi ha frenato, non ero ancora guarito del tutto. Anche se non è andata al meglio, è stata un’esperienza importante, mi è servita per crescere e ho imparato molto”.
A gennaio 2024 ti sei poi trasferito alla Sampdoria, dove hai ritrovato continuità e sei tornato protagonista:
“Quando ho saputo dell’interesse della Samp, con il mio staff abbiamo fatto di tutto per andare lì. Conoscevo già benissimo la squadra e da subito ero felice ed entusiasta di iniziare questa avventura. Per poter andare alla Samp ho anche rinunciato a una parte del mio stipendio. […] Abbiamo fatto un grandissimo girone di ritorno. Peccato per come sia andata ai playoff… mi è dispiaciuto tanto non aver potuto giocare con i miei compagni contro il Palermo e lottare al loro fianco per raggiungere il nostro sogno. Purtroppo però avevo un piccolo infortunio… adesso mi sto già allenando e preparando per essere pronto per il ritiro estivo”.
Ora potresti essere allenato da De Rossi:
“De Rossi lo conosco da quando ero in Primavera, perché spesso mi allenavo con la prima squadra. L’ho sempre ammirato e abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto. Mi ricordo di tutti gli allenamenti con lui… mi auguro di riuscire a fare anche solo una piccola parte di quello che ha fatto lui in carriera. Era un vero leader, un capitano. Quando noi giovani ci allenavamo con la prima squadra, lui era sempre pronto a darci consigli e a guidarci, ci aiutava a essere integrati nel gruppo. In campo abbiamo un ruolo simile, può sicuramente aiutarmi molto”.
Il tuo futuro?
“Non ho ancora parlato con De Rossi del mio futuro. Se mi dovesse chiamare, ascolterò con piacere i suoi pensieri. Alla Roma è appena arrivato Ghisolfi, penso sia giusto dare loro il tempo necessario per valutare cosa fare. Ho un contratto con la Roma. Tornare alla Samp ovviamente mi piacerebbe. Lì ho un bel rapporto con tutti e mi sono trovato molto bene. Ora però è giusto dare il tempo necessario alla Roma per decidere, poi si vedrà. Trovare l’allenatore giusto e la squadra giusta è fondamentale, poi sta a noi giocatori dimostrare quanto valiamo. Non vedo l’ora di iniziare il ritiro e vedere cosa succederà. Tempo al tempo…”.
Che ricordo hai di Mourinho?
“Con Mourinho non ho giocato molto. O meglio, inizialmente giocavo abbastanza ma nella seconda parte di stagione meno. Abbiamo vinto la Conference League insieme. Lui è un allenatore con un grandissimo carisma e forse anche io potevo dare qualcosa in più. Però ero molto giovane. Oggi sarebbe diverso. Mentalmente mi sento molto cresciuto, sia come calciatore che come uomo. Due-tre anni fa ero un ragazzo”.
Perché nel calcio ancora avvengono episodi di razzismo? Cosa ne pensi?
“Perché succede? È una domanda veramente importante… Me lo chiedo anche io: ‘ma perché succedono ancora queste cose nel 2024?’. Sono senza parole… non voglio fare tanti commenti. Ma spero che le istituzioni competenti, come la FIFA e l’UEFA, riescano a intervenire nel modo giusto per risolvere questo problema, che dal mio punto di vista è di natura culturale”.