25 Maggio 2022, sento ancora i brividi che corrono sulla pelle. 61 anni dopo la Coppa delle Fiere, 31 dopo l’ultima finale europea disputata. Quella volta non fummo vinti.
Zaniolo, Tirana e Roma unite da un filo d’oro incredibile, i festeggiamenti a Circo Massimo, le bandiere giallorosse in piazza, sui balconi e tatuate sulla pelle. La Capitale è giallorossa, come sempre d’altronde, ma c’era uno spirito diverso: quello del successo comune. Le lacrime dei bambini, dei ragazzi e degli anziani, liberati dai problemi che la vita può presentare. Contava solo la Roma, perché si vive di questi momenti e quando arrivano bisogna goderseli in pieno: il resto può aspettare.
Per quanto se ne dica, porteremo sempre dentro di noi un tassello di Nico, i guanti di Rui Patricio (Prodigioso in un paio di occasioni) e le lacrime a dirotto al fischio finale di Mourinho. A cento, mille notti come quelle, per viverle come solo noi sappiamo: ovvero da Romanisti.